Le prestazioni di lavoro occasionali, sono prestazioni erogate al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente (hanno quindi natura meramente occasionale e accessoria), i cui compensi non superano i 5.000 euro all’anno complessivi (riferimento all’anno solare, quindi dal 1 gennaio al 31 dicembre). Il limite reddituale é inteso come netto, per cui è pari a 6.250 euro lordi (considerando una ritenuta d’acconto pari al 20%). Questo significa che il lavoratore può prestare la sua attività per più committenti, ma il totale del reddito dai vari committenti non deve superare i 5000 euro netti e il periodo di lavoro per ciascun committente non può essere superiore ai 30 giorni. Se superi l'importo di 5000 euro, sempre tenendo presente il concetto di "occasionale", devi avvertire il datore di lavoro che hai superato il limite e che, oltre questo importo, dovrà versare i contributi Inps del 26,72% di cui un terzo a tuo carico.
La ritenuta d’acconto e la ricevuta da rilasciare - Se la prestazione di lavoro occasionale è svolta nei confronti di imprese individuali, società ed enti di ogni tipo, professionisti o amministratori di condominio (ovvero se il committente è un sostituto d’imposta), i relativi compensi sono soggetti a ritenuta d’acconto. Il soggetto che effettua la prestazione deve emettere una ricevuta per prestazione occasionale. nella quale deve indicare i propri dati personali, quelli del committente, la data e il numero d’ordine della ricevuta, il corrispettivo lordo, la ritenute d’acconto (pari al 20% dei compensi ) e l’importo netto che gli verrà corrisposto. Cosa importante da tenere presente è la data della ricevuta, che deve essere obbligatoriamente quella in cui ha ricevuto il compenso da parte del committente. Inoltre, sulla ricevuta deve essere applica la marca da bollo da 1,81 euro se l’importo della ricevuta supera 77,47 euro.
La disciplina fiscale - Ai fini fiscali, il reddito di lavoro autonomo occasionale rientra fra i cosiddetti redditi diversi di cui all’articolo 67, comma 1, lettera l), del TUIR, determinati, ai sensi dell’articolo 71, comma 2 del citato TUIR, dalla differenza tra l’ammontare percepito nel periodo d’imposta e le spese specificamente inerenti alla loro produzione. In proposito, i redditi di lavoro autonomo occasionale devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi al quadro RL di UNICO PF , nel quale deve essere indicato l’importo del reddito lordo e dell’eventuale ritenuta d’acconto subita. Aspetto importante riguarda la possibilità di essere esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi per i soggetti che hanno percepito soltanto redditi di lavoro autonomo occasionale sotto i 4.800 euro lordi. In questo caso, il reddito può non essere indicato in dichiarazione, ma il consiglio è di presentare comunque la dichiarazione dei redditi, perché se il committente avesse operato delle trattenute sul compenso il lavoratore può recuperare le somme trattenute soltanto attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi. In tal caso, infatti, le ritenute in eccesso effettuate si trasformano in crediti d’imposta che potranno essere sfruttati in compensazione dal lavoratore.